martedì, Maggio 20, 2025

Bari capitale del clima: il Patto Europeo accende il confronto tra cittadini, imprese e istituzioni

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NEI GIORNI SCORSI A BARI SI È DISCUSSO DI FUTURO SOSTENIBILE, CON PROTAGONISTI I RAPPRESENTANTI DI ALLEANZA PER IL CLIMA, EUCLIPA, CNR, COMMISSIONE EUROPEA E ISTITUZIONI LOCALI

Per un giorno a Bari, la Sala Consiliare del Palazzo di Città si è trasformata nel cuore pulsante della transizione climatica europea. L’evento nazionale del Patto Europeo per il Clima ha riunito amministratori locali, cittadini, scienziati, imprenditori e rappresentanti delle istituzioni per un confronto a tutto campo su governance ambientale, educazione, imprese sostenibili e strumenti europei per il clima.

Una giornata intensa, scandita da voci autorevoli e proposte concrete, che ha fatto di Bari la “capitale della sostenibilità”, in linea con il recente summit europeo “Together in Action!” svoltosi a Bruxelles.

Il clima al centro dell’agenda politica e civica

Nel corso dei lavori si è delineato un percorso condiviso verso un futuro più sostenibile. La discussione ha toccato tutti i principali nodi della transizione ecologica: governance multilivello, innovazione d’impresa, accesso ai fondi europei, mobilitazione civica.

In apertura, un momento toccante: Domenico Pecere, Ambasciatore del Patto Europeo per il Clima, ha voluto ricordare la scomparsa, avvenuta proprio in quelle ore, del sociologo e attivista Karl-Ludwig Schibel, coordinatore di Alleanza per il Clima Italia, definendolo “una figura molto influente nell’azione per il clima, sia a livello europeo che in Italia”.

Nel suo intervento, Pecere ha poi evidenziato l’importanza dei PAESC (Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima), strumenti fondamentali per la transizione a livello comunale: “I PAESC sono strumenti strategici, ma spesso i Comuni hanno difficoltà a realizzarli. I fondi ci sono, serve volontà politica da parte delle amministrazioni”.

Ha ricordato che la Commissione Europea, attraverso i programmi LIFE, Horizon Europe e altri strumenti, mette a disposizione risorse considerevoli. In questo contesto, la Regione Puglia si distingue per il suo ruolo attivo: “La responsabilità politica e amministrativa di realizzare le azioni previste è tutta dei territori”, ha sottolineato Pecere, auspicando anche “l’introduzione di sistemi premiali per i comuni più virtuosi“.

Il ruolo dei cittadini: informazione, partecipazione, azione

Luciana Favaro, presidente di EuCliPa Italia, ha posto l’accento sulla centralità della partecipazione civica. Ha citato il caso virtuoso del Comune di Seregno, capace di comunicare efficacemente il proprio piano climatico, anche grazie all’uso creativo dei QR code: “uno strumento semplice ma potente per rendere visibile il cambiamento e coinvolgere la cittadinanza”.

Gianni Tartari, segretario EuCliPa, ha rafforzato il messaggio: “Unire le forze è l’unico modo per rendere la nostra voce più forte”, riferendosi alla rete in costruzione tra ambasciatori del clima e territori, per rafforzare l’efficacia delle azioni locali.

Un momento dall’evento di Bari; in piedi il sindaco Vito Leccese

Imprese sostenibili: una scelta strategica, non solo etica

Uno degli interventi più significativi è stato quello di Marco Sponziello, docente all’Università del Salento, che ha avanzato una proposta concreta: una legge europea per il riconoscimento delle imprese sostenibili. Basandosi su dati economici incoraggianti – le società benefit fatturano in media il 30% in più – ha dichiarato: “In Italia abbiamo le società benefit. Ora serve un modello europeo competitivo, dove scegliere di essere sostenibili diventa un vantaggio economico”.

La proposta sarà formalizzata in un documento da sottoporre alla Commissione Europea.

Educazione e istituzioni: preparare il presente, non solo il futuro

L’assessora regionale all’Ambiente, Serena Triggiani, ha illustrato il lavoro della Regione Puglia sul fronte del cambiamento climatico. Tra i temi toccati, la Strategia Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici e il nuovo Piano di Educazione Ambientale, strumenti costruiti su solide basi scientifiche: “La Puglia sarà una delle regioni più esposte. Non possiamo più rimandare”. E ha aggiunto: “L’adattamento inizia dalla consapevolezza”.

A livello urbano, il sindaco Vito Leccese ha ribadito l’impegno della città di Bari, parlando degli investimenti in verde urbano e mobilità sostenibile: “Nessuna città può risolvere da sola la crisi climatica, ma ogni comune ha il dovere di fare la sua parte”. Ha poi lanciato un allarme sulle nuove politiche commerciali USA: i dazi potrebbero mettere a rischio il Green Deal europeo.

Infine, l’intervento dell’europarlamentare Antonio Decaro (ex sindaco del capoluogo pugliese) ha rilanciato il tema della corresponsabilità: “L’ambiente non è uno slogan, ma una necessità. Solo con corresponsabilità quotidiana possiamo salvare il pianeta”, ribadendo l’importanza di un’alleanza tra cittadini, imprese e istituzioni.

Conoscenza, reti, fiducia: la diplomazia climatica si fa strada

Due ulteriori interventi hanno arricchito il profilo tecnico e istituzionale dell’incontro. Monica Salvia, ricercatrice del CNR, ha illustrato il progetto europeo CAPACITIES, focalizzato sul supporto alle città nella corsa verso la neutralità climatica. In particolare, ha valorizzato il ruolo dell’ambasciatore del clima come anello di congiunzione tra politiche comunitarie e territori locali.

Bruno Mola, della Direzione Generale Climate Action della Commissione Europea, ha invitato a un racconto del cambiamento climatico che non sia solo allarmista: “La guerra frena la cooperazione per il clima, ma l’Europa non arretra”.

Un’eredità condivisa: strumenti, consapevolezza, visione

L’appuntamento di Bari ha rappresentato molto più di un evento: è stato un momento di sintesi e rilancio per la transizione climatica in Italia e in Europa. Ha messo in luce strumenti già disponibili, responsabilità condivise e la necessità di una visione integrata e culturale della sfida ambientale.

Come ha ricordato Domenico Pecere in chiusura:“Servono visione, strumenti, ma soprattutto persone: cittadini informati, amministratori coraggiosi, imprese responsabili”.

Domenico Pecere

Numero verde ONA

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