lunedì, Febbraio 10, 2025

Bambine stuprate, bambini soldati, è la “Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”

Ultime News

IL 20 DICEMBRE SI CELEBRA IN TUTTO IL MONDO LA “GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA”. SECONDO L’UNICEF, MILIONI DI MINORI SONO DIRETTAMENTE COINVOLTI IN GUERRE E CONFLITTI ARMATI, VITTIME DI FERIMENTI O MORTE, SEPARATI DALLE LORO FAMIGLIE E COSTRETTI AD ASSISTERE A VIOLENZE INAUDITE. L’APPELLO DI PAPA FRANCESCO

La “Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” si celebra a livello globale il 20 novembre. Questo evento ha l’obiettivo di promuovere la solidarietà a livello internazionale e il benessere dei minori. Specialmente per quei bambini che, per varie ragioni, non possono vivere un’infanzia caratterizzata da benessere, spensieratezza e protezione.

Il dolore di Papa Francesco

Primo fra tutti a richiamare l’attenzione del mondo intero verso i minori, nel giorno della ricorrenza che ne ricorda i diritti imprescindibili, è Papa Francesco.

«Quanti bambini privati del diritto alla vita e all’integrità fisica e mentale, a causa dei conflitti? Quanti bambini costretti a partecipare o assistere ai combattimenti?», si chiede il Romano Pontefice. «Nessuna guerra vale le lacrime dei bambini». (fonte Vatican News)

Le immagini trasmesse dai media mostrano scene di bambini, difficilmente tollerabili. A Gaza, si vedono piccini, anche piccolissimi, con il volto è solcato dalle lacrime, nero di fumo o sporco di polvere a causa dei palazzi crollati sotto le bombe. Sono tenuti in braccio da genitori e parenti con la bocca aperta in un urlo di dolore per la perdita di un familiare o per una grave ferita. Oppure le immagini dei sette neonati prematuri deceduti nelle incubatrici in ospedale.

In Ucraina si vedono minori disperati davanti alle bare dei genitori. In regioni africane dove imperversano guerre dimenticate, ragazzini di neanche dieci anni imbracciano un kalashnikov, seduti su un carro armato, già addestrati ai conflitti. Bambini feriti, migranti, soldati, sfruttati: quanto ancora dovranno sopportare?

Garantire i diritti dei bambini e l’accesso all’istruzione

Per celebrare la ricorrenza, è stato scelto il 20 novembre perché lo stesso giorno del 1959 l’Assemblea delle Nazioni Unite ha adottato per la prima volta la “Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo”. E lo stesso giorno del 1989, l’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato, poi, la “Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. In Italia entrerà in vigore nel 1991.

Tra gli obiettivi primari dell’ONU, spiccano la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, dei governi e della società civile sull’importanza di garantire i diritti dei bambini, nonché l’accesso all’istruzione per ridurre i casi di discriminazione.

Dei 54 articoli della Convenzione, un passaggio interessante sottolinea l’importanza di una crescita armoniosa per ogni bambino: “Riconoscendo che il fanciullo ai fini dello sviluppo armonioso e completo della sua personalità deve crescere in un ambiente familiare in un clima di felicità, di amore e di comprensione”.

I principi fondamentali della Convenzione sono quattro:

  • Parità di trattamento: Nessun bambino deve essere discriminato per sesso, origine linguistica, religione o colore della pelle.
  • Salvaguardia del benessere: In tutte le decisioni che possono influenzare i minori, il benessere del bambino è di primaria importanza.
  • Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo: Ogni fanciullo deve avere accesso alla sanità e all’istruzione e deve essere protetto da sfruttamenti e abusi.
  • Ascolto e partecipazione: Il bambino deve essere ascoltato e avere la possibilità di esprimere la propria opinione, nonché essere coinvolto nelle decisioni che lo riguardano.

Inoltre, la letteratura psicologica degli ultimi anni ha dato maggiore rilevanza all’ambiente familiare e al suo impatto su uno sviluppo privo di psicopatologie o, al contrario, su come un contesto familiare poco responsivo o abusante possa contribuire a disturbi mentali anche gravi. (fonte Istituto per lo Studio delle Psicoterapie)

Nel mondo sono milioni le bambine e i bambini che vivono in condizioni svantaggiate

L’UNICEF, United Nations International Emergency Children’s Fund, opera nei luoghi più difficili del mondo per proteggere bambine e bambini e più svantaggiati e per salvaguardare i diritti di ognuno di loro, ovunque si trovino. L’Organizzazione opera in oltre 190 Paesi e territori, “per aiutare i bambini a sopravvivere, prosperare e realizzare il loro potenziale, dalla prima infanzia all’adolescenza”.

Secondo l’UNICEF, 300milioni di minori di età compresa tra i 2 e i 4 anni subiscono regolarmente violenza da parte dei propri familiari, mentre 250milioni di bambini sono puniti fisicamente (circa il 60%). Anche i dati sulla violenza sessuale sono allarmanti, con 2,5milioni di ragazze che riportano questo genere di episodi entro i 15 anni.

L’abuso infantile è correlato all’insorgenza di psicopatologie, con 1 adolescente su 7 (tra i 10 e i 19 anni) che presenta un disturbo mentale diagnosticato. In prevalenza ansia e depressione, spesso associati al suicidio, sono la quinta causa di morte per gli adolescenti.

La tutela dei minori, indifesi e il futuro del mondo, afferma il Fondo Internazionale di Emergenza delle Nazioni Unite per l’Infanzia, deve essere una priorità per tutti, un dovere etico e umano da mettere sempre al primo posto.

Bambini soldato

Milioni di minori, afferma l’UNICEF, sono direttamente coinvolti in guerre e conflitti armati. Sono vittime di ferimenti o morte, separati dalle loro famiglie e costretti ad assistere a violenze inaudite. In molte situazioni belliche si verificano rapimenti, stupri e sfruttamento di bambini come soldati.

I bambini soldato, reclutati con la forza o adescati con promesse vane, vengono sfruttati e costretti a uccidere. Spesso perdono ogni contatto con la famiglia per anni e, traumatizzati, faticano a reintegrarsi nella vita civile, rischiando di ritornare nei gruppi armati o finire per strada.

Le guerre compromettono la salute e l’istruzione dei bambini

La violenza sessuale è diffusa nei conflitti armati, con bambine piccole violentate sistematicamente o infettate intenzionalmente con l’HIV, spesso sotto gli occhi dei loro cari. Donne e ragazze vengono regolarmente rapite, sottoposte ad abusi e schiavizzate per lungo tempo, molte delle quali non faranno mai ritorno a casa.

Le mine antiuomo e le munizioni a grappolo rappresentano una minaccia quotidiana per l’infanzia, compromettendo lo sviluppo dei Paesi in guerra.

I bambini non accompagnati e gli orfani sono numerosi durante i conflitti bellici. Privati della protezione degli adulti sono facilmente vittime di violenze e abusi. Molte ragazzine orfane, in particolare, devono assumersi la responsabilità dei loro fratelli, rinunciando all’istruzione.

Le scuole rimangono chiuse per mesi a causa dei continui scontri, con la mancanza di insegnanti e i genitori che tengono i figli a casa perché temono per la loro sicurezza. Durante i periodi di guerra, gli edifici scolastici vengono spesso utilizzati come alloggi per le truppe o per i profughi interni e la ripresa del sistema scolastico richiede molto tempo dopo la pace.

Numero verde ONA

spot_img
spot_img
spot_img

Consulenza gratuita

    Articoli simili