AXIOM 3 HA RAGGIUNTO LA STAZIONE SPAZIALE INTERNAZIONALE, FACENDO ARRIVARE A QUOTA TRE IL NUMERO DELLE MISSIONI PRIVATE CHE HANNO RAGGIUNTO IL LABORATORIO ORBITANTE
La missione Axiom 3 ha raggiunto nelle ore scorse la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), completando con successo l’attracco. Si tratta della terza missione interamente privata a raggiungere il laboratorio orbitante.
A bordo ci sono quattro astronauti: il comandante Michael Lopez Alegria, veterano della Nasa; Alper Gezeravci, il primo astronauta turco; lo svedese Marcus Wandt e l’italiano Walter Villadei, pilota della navicella.
Il rientro è previsto per il 3 febbraio, anche in base alle condizioni meteorologiche, con un ammaraggio al largo della Florida.
Axiom 3, i partner italiani della missione
La missione Axiom 3 è stata resa fortemente italiana dalla presenza dell’astronauta Walter Villadei. Tra i partner italiani della missione ci sono Barilla, Technogym, Gvm Care & Research, Giovanni Rana, e la Dallara Automobili.
Prima del lancio da Cape Canaveral (giovedì 18 gennaio 22:49 ora italiana), Andrea Pontremoli, ad di Dallara, ha partecipato al webinar organizzato da Evolution Forum “Sblocchi di partenza” accanto all’imprenditore e formatore Gianluca Spadoni per parlare di come essere e continuare ad essere innovativi. Una coppia di relatori di pregio che ha portato all’iscrizione di oltre 2.500 persone.
“Come diceva Kennedy, andiamo nello spazio perché è difficile. La costrizione, l’avere a disposizione poche risorse, poco tempo, poco materiale fa tirare fuori le idee brillanti”.
Soluzioni per lo spazio, utili anche sulla Terra
“Se un’azienda vuole lavorare su prodotti, servizi e processi innovativi – ha detto Pontremoli – ha bisogno di due elementi fondamentali.
Il primo è la possibilità di fare errori: se non si può sbagliare, si fa solo quello che si sa già fare. Il secondo è la costrizione, la scarsità. E la costrizione nello spazio è enorme. Non c’è la gravità, non c’è l’acqua, ci sono temperature altissime o bassissime, radiazioni spaventose, interferenze elettromagnetiche, asteroidi. Sono una serie di elementi che ti costringono a pensare a soluzioni nuove.
Sono convinto che andare nello spazio ci aiuterà a trovare soluzioni a tanti problemi che abbiamo quaggiù. Basti pensare che la corsa alla luna degli Stati Uniti ha portato a qualcosa come 300mila brevetti“.
Gli esperimenti previsti in orbita
Durante la missione sono previsti circa trenta esperimenti scientifici, di cui tredici italiani. L’obiettivo è quello di valutare la risposta dell’organismo umano nello spazio: dalla resistenza allo stress alla difesa dalle radiazioni.
C’è spazio anche per la telemedicina e l’abbigliamento aerospaziale; si va poi dal flusso di particelle cosmiche fino all’utilizzo di un nuovo protocollo per il miglioramento dell’efficienza neuronale di chi svolge attività sotto stress.