domenica, Luglio 13, 2025

Arte e amianto: tre epoche, tre storie 

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L’AMIANTO HA TROVATO LARGO IMPIEGO NELLE OPERE D’ARTE, SIA IN PASSATO, SIA IN EPOCA RECENTE. ESAMINIAMO TRE CASI ECLATANTI E POCO NOTI

L’amianto nell’arte bizantina 

Gli antichi bizantini utilizzavano una misteriosa pietra fibrosa per realizzare le loro opere d’arte: l’amianto.

Ad attestarlo, un saggio del botanico e medico greco Pedanio Dioscoride. Il suo “De Materia Medica“, del I secolo d.C, menziona il “lithos amiantos,” una pietra fibrosa proveniente da Cipro all’epoca di Bisanzio.

L’Enkleistra di San Neofito, che nel 1159 d.C era la dimora del santo per poi essere trasformata in monastero, emerge come una testimonianza unica della presenza di amianto nel contesto religioso dell’epoca. 

Nel complesso di grotte scavate nella roccia calcarea, l’intonaco e le superbe pitture murali risalenti al 1182/1183 d.C, erano realizzate con il crisotilo.

Questa fibra di amianto era considerata un elemento chiave, di gran lunga superiore agli ingredienti degli intonaci tradizionali, per le sue proprietà fisiche e isolanti.

Il caso “La Fee Electricite”, a Parigi: un quadro all’amianto

Nel 2001, il Museo d’Arte Moderna di Parigi si trovò al centro di una storia dal sapore investigativo, annunciando la rimozione dell’amianto da uno dei dipinti più grandi al mondo. A finire sotto in riflettori, “La Fee Electricite” di Raoul Dufy (1877- 1953), un capolavoro creato per una compagnia elettrica parigina in occasione dell’Esposizione Mondiale del 1937, custodito su 250 pannelli di legno.

Fu la prima opera d’arte a subire il delicato “scrub” anti-amianto. 

Il compito fu affidato a un esperto restauratore d’arte, incaricato di sovrintendere ai lavori durante la delicata rimozione del minerale, nel massimo rispetto per l’opera e garantendo altresì la sicurezza durante il processo.

Quanto all’insolito utilizzo, resta tuttora un mistero se il quadro fu trattato da Dufy stesso o se il lavoro fu eseguito al suo trasferimento nel 1964.

Asbestos, asbestos, asbestos: arte e provocazione 

Jean-Michel Basquiat, artista statunitense, anticipa i tempi, “graffiando” più di un suo quadro con il termine asbestos, per urlare il suo “No all’amianto!”.

Il quadro di Basquiat, “Obnoxious Liberals“, (1982 – vedi foto di copertina) ospita il killer silente solo attraverso dei simboli provocatori, come asbestos, “scalfito” tre volte sul dipinto. 

Basquiat fu solo un precursore inconsapevole, seppur intuitivo, dei pericoli nascosti dietro l’apparente innocenza di questo materiale?

E se invece Basquiat, con la sua sensibilità artistica e intuizione, fosse stato consapevole in qualche modo dei rischi, potevano non esserlo i produttori e coloro che lavoravano la fibra?

Infine, quali erano le vere intenzioni dell’artista?

La coincidenza temporale tra la creazione del dipinto e il periodo in cui l’industria dell’amianto affrontava una crisi finanziaria senza precedenti è notevole. 

Nel 1983, la Johns-Manville Corporation, un colosso nell’industria dell’amianto, aveva appena dichiarato bancarotta, affrontando cause legali imponenti per i danni causati ai lavoratori da questo elemento. Dunque appare plausibile che l’irriverente pittore volesse lanciare un segnale piuttosto concreto. 

Le parole “amianto”, “catrame”, “carbone” e “piombo” utilizzate nei suoi dipinti potrebbero essere state scelte per evocare i pericoli industriali e l’avidità delle grandi aziende. Il tutto mascherato dietro il simbolismo visionario dell’arte…

Tuttavia, mentre le opere di Basquiat rappresentano chiaramente l’emarginazione sociale e la lotta di potere, il vero significato di questi simboli rimane avvolto nell’oscurità e nell’incertezza. Proprio come l’amianto stesso, un materiale che ha permeato la storia umana con i suoi rischi oscuri e inafferrabili.

Certo è che “Obnoxious Liberals”, con la sua scritta “amianto“, rimane un enigma da decifrare, una sorta di segnale criptico che collega l’arte alla complessità della società e della storia umana.

Infatti “Onboxius Liberals” è una frase in lingua inglese che può essere tradotta in italiano come “liberali fastidiosi” o “liberali insopportabili”. Forse una critica ai politicanti paragonati all’amianto?

Fonti

Science Direct

CNN Paris

Worthington & Caron

Numero verde ONA

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