giovedì, Dicembre 7, 2023

Arte alle Isole Svalbard con Roberto Ghezzi

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L’ARTISTA ROBERTO GHEZZI SI TROVA ALLE ISOLE SVALBARD PER TRACCIARE LA FUSIONE DEI GHIACCI E RESTITUIRE UNA IMPRONTA ARTISTICA DEL CAMBIAMENTO

Roberto Ghezzi è partito lo scorso 12 luglio per le isole Svalbard. Il suo nuovo progetto artistico pone al centro la rappresentazione della natura e dei suoi cambiamenti. Il protagonista sarà il fenomeno del cambiamento di stato dei ghiacciai.

Lo aveva già fatto a Tassilaq in Groenlandia. Anche in questo caso l’artista intende tracciare la fusione dei ghiaccie restituire una rappresentazione del paesaggio artico facendo in modo che sia il fenomeno del cambiamento di stato dei ghiacciai a trascrivere in qualche modo sé stesso in termini artistici“. Così è spiegato in una nota.

Le Isole Svalbard (Norvegia) sono le terre abitate più a nord del pianeta. L’artista si trova a Longyearbyen, allo Spitsbergen Artists Center. Ci resterà circa un mese. L’intera residenza artistica di Roberto Ghezzi, inoltre, sarà a impatto neutro. Ci penserà infatti Phoresta ETS a compensare tutte le emissioni di CO2 con la piantumazione di nuovi alberi.

Il progetto è patrocinato dall’Istituto Italiano di Cultura a Oslo ed è realizzato in collaborazione con la dott.ssa Fabiana Corami del CNR ISP (Istituto di Scienze Polari) Phoresta ETS e il videomaker Leonardo Mizar Vianello.

arte ghiaccio

L’arte di Roberto Ghezzi: la natura dipinge se stessa

Roberto Ghezzi ha plasmato la sua arte con la natura. Da circa venti anni, infatti, “ha parzialmente abdicato alla pratica pittorica creando nuovi approcci creativi in cui è la natura a sedimentare serie di tracce sulle proprie tele“.

Queste nuove opere sono naturografie, una scrittura della natura su tela; oppure cianotipie, in cui singolari fenomeni naturali trascrivono direttamente se stessi su supporti appositamente predisposti.

Ghezzi ha realizzato installazioni e ricerche in molti luoghi nazionali e internazionali, legando il suo lavoro a studi sull’ecosistema e sulla biologia in parchi e riserve naturali di tutti i continenti. È stato in Alaska, Islanda, Sud Africa, Tunisia, Norvegia, Patagonia, Croazia, Danimarca, Groenlandia.

In Italia ha realizzato numerosi progetti di ricerca in ogni regione e tipologia di ambiente, collaborando con i più importanti istituti di ricerca tra cui CNR ISMAR, CNR IOM, CNR ISP, Arpa Umbria e Arpa Lazio, oltre che con associazioni come Greenpeace, WWF e Legambiente.

Un regista d’eccezione: il ghiaccio che si fonde

L’artista questa volta impiegherà anche la videocamera per raccogliere le immagini macro dei cristalli di ghiaccio in fusione.

Le cianotipie (immagini fotografiche ottenute da carte fotosensibilizzate con sali d’argento) saranno realizzate basandosi su negativi di macro fotografie digitali o immagini, scattate mediante l’ausilio di un microscopio digitale, di cristalli prelevati in diverse parti delle Isole Svalbard.

I macro-video invece saranno realizzati mediante videocamere letteralmente “affidate” all’ambiente: droni, piccole zattere galleggianti con telecamere sopra. Il movimento stesso del ghiaccio verso la fusione farà da regista.

Questa particolare metodologia consentirà di fare diretta esperienza audiovisiva della delicata fase del cambiamento di stato del ghiaccio, come se fossimo all’interno del ghiaccio stesso e ne seguissimo il percorso. I materiali prodotti saranno poi resi in forma artistica attraverso video-installazioni artistiche e trasposizione cianografiche delle risultanze video-fotografiche”.

Dall’arte alla discussione scientifica del fenomeno

Come per l’esperienza della Groenlandia, anche in questo caso seguiranno contributi scientifico e critico-artistici per la fase divulgativa. Ciò avverrà dopo la fase di studio e creazione delle opere durante la residenza alle Isole Svalbard.

Sono previste mostre, presentazioni, pubblicazioni, talk, incontri con studenti, sia in Italia sia all’estero.

Numero verde ONA

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