martedì, Dicembre 10, 2024

Antartide, ricercatori studiano il clima e la biomedicina

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IN ANTARTIDE, DOPO LA CHIUSURA DELLA BASE “ZUCCHELLI”, LE ATTIVITÀ DI RICERCA PROSEGUONO A BASE “CONCORDIA” E SULLA NAVE “LAURA BASSI” PER STUDIARE CLIMA E BIOMEDICINA

In Antartide, dodici ricercatori trascorreranno nove mesi in completo isolamento per completare la campagna invernale del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide PNRA.

La base italo-francese Concordia, nel continente antartico, ospita cinque italiani del PNRA e sei francesi dell’Istituto Polare Paul Emile Victor IPEV. Presente anche un medico tedesco dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

Il Programma di ricerca è finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca. È gestito da ENEA per l’organizzazione e la logistica e dal CNR per il coordinamento scientifico.

Durante tutto l’inverno polare, la stazione non sarà più raggiungibile a causa delle temperature esterne proibitive, che possono scendere fino a -80°C. In questi mesi, saranno condotti studi su clima, glaciologia, fisica e chimica dell’atmosfera, biomedicina e diverse attività di manutenzione della stazione.

Le ricerche a Concordia e a bordo della Laura Bassi

L’inizio del winterover coincide ogni anno con la chiusura della stazione costiera Mario Zucchelli a Baia Terra Nova. Serra i battenti per riaprire il prossimo ottobre con l’arrivo del contingente della nuova spedizione estiva. Nel corso dell’attuale campagna sono stati condotti oltre cinquanta progetti di ricerca su scienze dell’atmosfera, geologia, paleoclima, biologia, oceanografia e astronomia.

I dati raccolti in Antartide saranno poi elaborati e analizzati nei laboratori di diversi enti di ricerca e università italiane. Hanno partecipato alla spedizione 240 ricercatori e tecnici, tra cui ventitré esperti militari di Esercito, Marina, Aeronautica, Arma dei Carabinieri e Vigili del fuoco.

Le attività di ricerca proseguono, oltre che a Concordia, anche a bordo della nave Laura Bassi, impegnata nella seconda campagna oceanografica nel Mare di Ross. Qui si compiono studi dedicati alla geofisica e rilievi idrografici, in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare.

Il record della rompighiaccio Laura Bassi

La rompighiaccio italiana, di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale OGS, si è resa protagonista, nei giorni scorsi, di un record mondiale.

Ha toccato il punto più a sud dell’emisfero raggiungibile via nave. Le condizioni del mare, straordinariamente libero dai ghiacci, hanno consentito ai ricercatori di effettuare importanti analisi, profilature e attività di pesca scientifica.

La Laura Bassi rientrerà al porto di Lyttelton in Nuova Zelanda i primi di marzo. Il rientro in Italia è atteso per la seconda metà di aprile 2023.

Il progetto europeo Beyond EPICA – oldest Ice

L’ultima spedizione estiva ha segnato anche la conclusione della seconda campagna di perforazione del progetto europeo Beyond EPICA – oldest Ice.

È stato studiato il clima fino a un milione e mezzo di anni fa, ricercando nel ghiaccio antartico l’evoluzione delle temperature. Ma anche della concentrazione dei gas serra sulla Terra.

Durante la campagna, è stata ultimata l’installazione del complesso sistema di perforazione della calotta polare che ha permesso di raggiungere la profondità di 800 metri.

Nella squadra del progetto, coordinato dall’Istituto di scienze polari del CNR, hanno partecipato per l’Italia anche l’Università Ca’ Foscari e l’ENEA. Quest’ultima è stata incaricata, insieme all’IPEV, del modulo di lavoro relativo alla logistica.

Il commento della responsabile Unità tecnica Antartide dell’ENEA

«L’impossibilità di atterrare in prossimità della Stazione Mario Zucchelli, a causa del ridotto spessore del ghiaccio marino, ci ha costretto – ha detto Elena Campana, responsabile Unità tecnica Antartide dell’ENEA – a riprogrammare buona parte delle attività della campagna, ma al tempo stesso ha accelerato il primo atterraggio sulla pista semi-preparata su morena, per la quale ENEA lavorava da anni insieme all’Aeronautica Militare e in collaborazione con i Vigili del Fuoco. Una pista destinata a diventare in Antartide un hub internazionale al servizio della ricerca scientifica, non solo italiana».

Numero verde ONA

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