Ambiente e transizione ecologica per superare la crisi
L’ambiente e transizione ecologica saranno l’albero motore della macchina della ripartenza. Una “transizione ecologica” contribuirà ad affrontare e superare la crisi sanitaria, economica e sociale che stiamo attraversando.
L’intervento di Ursula von der Leyen

«Il Covid-19 deve essere occasione per cambiare», ha detto di recente la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Con un richiamo al “Green New Deal” ha aggiunto che «il 37 per cento delle risorse del Next generation EU andrà al Green Deal. Il 30 per cento del Recovery fund sarà reperito sul mercato con “green bond”».
Si manifesta, quindi, la possibilità di costruire un futuro più rispettoso dell’ambiente e delle persone. Quindi, il binomio ambiente e transizione ecologica è la chiave di volta per un futuro più roseo di tutta l’umanità. l’Europa e tutte le nazioni più industrializzate si avviano ad una maggiore attenzione per il rispetto dell’ambiente
Le Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente
Nel nostro Paese le Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) sono pronte a cogliere l’opportunità di costruire un futuro più rispettoso dell’ambiente e delle persone. Per compiere questo processo sarà necessaria, quindi, una strategia ambientale solida e strutturata.
L’Enciclica “Laudato si”: Ambiente e transizione ecologica

Il modello cui fa riferimento Antonio Tisci, direttore generale di ARPA Basilicata è quello di un “ambientalismo antropocentrico”. Come ben definito nell’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco.
Questa concezione, però, necessita di «realtà nazionale e regionale deputata a considerare la protezione dell’ambiente efficace e reale e non, meramente, una dimensione astratta e ipotetica».
Infatti, sono necessarie azioni concrete e sinergiche così da evitare la irreversibilità dei danni ai nostri ecosistemi e alla natura. Ambiente e transizione ecologica è dunque il fine fondamentale dell’azione sinergica che coinvolge anche il Vaticano ed il Santo Padre.
Mettere in relazione grandi professionalità
Il valore aggiunto del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) è quello di mettere in relazione grandi professionalità specializzate in argomenti complicatissimi. Lo afferma Carlo Emanuele Pepe, direttore generale di Arpa Liguria.
«Fra le diverse cose in cui dovremo essere bravi nei prossimi anni, dobbiamo rendere meglio fruibili i nostri dati ai non addetti ai lavori», assicura Pepe. Ci sarà, quindi, da lavorare molto nella comunicazione, «intesa come strumento di divulgazione ed elemento identitario della cultura di SNPA».
Sono diverse le cose in cui dovremo essere bravi nei prossimi anni, continua il direttore di ARPAL. Come il “Machine learning” – in italiano “apprendimento automatico” – e intelligenza artificiale. La “space economy” guidata da Copernicus. Modellistica ad alta risoluzione. Reti di monitoraggio in tempo reale. Controlli e analisi su inquinanti emergenti. Risposte sistematiche e costanti a situazioni di emergenza, «… guidati dall’unico interesse della sostenibilità del Paese».
Ambiente e transizione ecologica: inquinamento acustico
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il rumore è la seconda più grande causa ambientale di problemi di salute, subito dopo l’impatto dell’inquinamento atmosferico (particolato).

In Europa l’inquinamento acustico è un problema in crescita. Ma non tutti sono consapevoli degli impatti sulla salute. Eulalia Peris ci parla sul recente rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA – EEA) riguardo all’inquinamento acustico nel “Vecchio continente”.
Oltre 100milioni di persone in Europa sono vittime di un grave problema ambientale come il rumore del traffico stradale in particolare. È scritto nel rapporto. Pari al venti percento della popolazione europea. «L’esposizione a lungo termine al rumore può causare una varietà di effetti sulla salute. Tra cui fastidio, disturbi del sonno, effetti negativi sul sistema cardiovascolare e metabolico, nonché compromissione cognitiva nei bambini».
Inquinamento acustico, rumore ambientale: danni alla salute
Una delle emergenze ambientali che ha ripercussioni sulla salute è proprio l’inquinamento acustico. Non solo processi industriali, ma anche l’uso di alcuni mezzi di trasporto come gli aerei. Infatti, l’inquinamento acustico ha i seguenti impatti sulla salute umana:
48mila nuovi casi di cardiopatia ischemica all’anno;
12mila decessi prematuri;
22milioni di persone soffrono di fastidio cronico;
6,5 milioni di persone soffrono di disturbi cronici del sonno;
12.500 bambini in età scolare soffrono di problemi di lettura a scuola, a causa del rumore degli aerei
L’EEA (European Environment Agency) ha il compito di raccogliere tutte le informazioni che i Paesi trasmettono ai sensi della Direttiva sul rumore ambientale.
Le misure da adottare: ambiente e transizione ecologica
Per affrontare i problemi di rumore si sta adottando una varietà di misure. Come, per esempio, l’installazione di asfalto a basso rumore sulle strade, l’uso di pneumatici silenziosi nei veicoli di trasporto pubblico, la creazione di più infrastrutture per le auto elettriche nelle città.
Oppure si promuovono viaggi attivi come camminate o andare in bicicletta. Inoltre si stanno mettendo in atto le cosiddette zone tranquille. Ossia spazi verdi, come parchi o riserve naturali, dove le persone possono andare per sfuggire al rumore della città. La pedonalizzazione delle strade.
“Cantiere delle Donne”: ambiente e transizione ecologica
«Parlare di ambiente attraverso la rivoluzione gentile» è lo slogan del “Cantiere delle Donne”. Il gruppo Facebook, fondato da giornaliste del Veneto, accoglie 5mila iscritte. Si propone come think tank per le istituzioni per elaborare proposte di cambiamento e richieste che possano facilitare la vita di tutte le donne.

«La collaborazione con le professioniste del “Cantiere delle donne” ci consente di parlare dei temi ambientali raggiungendo anche pubblici che non conoscono l’Agenzia veneta». Lo afferma Luca Marchesi, direttore generale ARPAV. «Inoltre la riteniamo un’occasione per valorizzare le nostre professioniste impegnate a tutti i livelli nella prevenzione e protezione ambientale».
Il cantiere al femminile ha affrontato molte questioni. A cominciare dalla battaglia delle mamme per trovare una soluzione al problema dei figli a casa da scuola durante il lockdown. E, quindi, l’impossibilità da parte dei genitori al lavoro di potersene occupare.
Tutela della salute, dell’ambiente e transizione ecologica
«Il confronto con ARPAV – spiega Micaela Faggiani amministratrice del Cantiere delle Donne – ci consente di ampliare orizzonti e competenze. E risponde alle esigenze delle stesse donne che vogliono parlare e trovare soluzioni su temi concreti come l’ambiente in cui viviamo».
Le donne vogliono tutelare la propria salute e quella dei loro cari. Figli prima di ogni altro. «Per questo abbiamo deciso di confrontarci e dare spazio agli esperti del settore. Che parleranno proprio alle donne con la nostra modalità: gentilezza, chiarezza, concretezza, voglia di cambiare il mondo a partire dalle piccole cose».
Ambiente e transizione ecologica per superare la sindemia
A come affrontare questa «vera e propria sindemia» e come poter contribuire ad uscirne in una logica di “transizione ecologica”, ha risposto anche Vito Bruno direttore generale di ARPA Puglia.
Chi meglio delle Agenzie conosce lo stato dei nostri mari, i problemi delle nostre aree industriali e dei siti inquinati? «La nostra forza – spiega Bruno -, l’elemento di unicità insuperabile è costituito dal patrimonio di conoscenze ambientali che ogni giorno costruiamo, organizziamo e deteniamo nell’interesse collettivo».

Le competenze tecnico-scientifiche dell’ARPA sono state utili quando sono state percepite necessarie dalla comunità, afferma. Un esempio virtuoso. «In primavera le nostre linee guida sullo smaltimento dei rifiuti e sugli aspetti ambientali della pulizia degli ambienti esterni e sull’uso dei disinfettanti sono uscite al momento in cui servivano. E sono state molto apprezzate dagli amministratori locali».
Agenzie per la tutela dell’ambiente e transizione ecologica
Se davvero si vuole uscire dalla crisi, continua Bruno, in una logica di transizione ecologica, «dobbiamo valorizzare il nostro bagaglio di esperienze e conoscenze del territorio e dei suoi problemi per supportare i decisori politici nell’operare le scelte più efficaci».
Secondo il direttore di ARPA Puglia bisogna fare in modo che gli interlocutori istituzionali diano ascolto alle Agenzie nei momenti in cui si definiscono le politiche ambientali e di sostenibilità. «Non solo perché una norma lo prevede, non come adempimento formale. Ma perché si è consapevoli che possiamo effettivamente contribuire in modo utile e sostanziale alle progettualità».
Le multinazionali del petrolio rispettino l’ambiente
La presenza di due impianti petroliferi sulla terraferma è una situazione unica in Europa. In Basilicata, le multinazionali Eni e Total si sono impegnate in grandi investimenti economici. «Nostro compito è quello che anche questi soggetti così importanti rispettino l’ambiente». Ma questo non basta, asserisce Antonio Tisci. «Occorre anche che l’Agenzia si apra al territorio, che richieda maggiore coinvolgimento dei cittadini».
Uscire dal carbone per l’ambiente e la transizione ecologica

Per Alessandro Sanna, direttore generale di ARPA Sardegna, è necessaria una riconversione delle zone industriali ad alta intensità energetica. Vedi le aree che comprendono le due centrali a carbone presenti sull’isola.
ARPA Sardegna, dalla sua nascita, afferma Sanna, ha costruito un solido know-how in materia di controllo e monitoraggio del territorio. E ciò «ci permetterà di essere presenti con le nostre competenze tecnico scientifiche per orientare la ripresa indirizzandola verso una economia green».
Assumere giovani per apportare contributi di freschezza
In Italia, per tutelare l’ambiente, si è sentita l’esigenza di creare livelli essenziali omogenei. Questo “Sistema a rete” si è consolidato con la legge 132, afferma Alessandro Bratti direttore generale di ISPRA. Tuttavia, continua Bratti, c’è una certa «lentezza nell’applicarla da parte del ministero competente».

Ma anche per il legislatore, emanare decreti attuativi attraverso DPCM o DPR, si è dimostrata un’opzione assolutamente infelice. Per Bratti, inoltre, sarebbe «un grossissimo passo in avanti» assumere «giovani tra i 25 e i 30 anni che possano apportare contributi di freschezza».
L’attività delle Agenzie è finanziata dalle Regioni e dal Fondo sanitario nazionale. Sarebbe auspicabile che a finanziarle ci fosse anche lo Stato. «Questo potrebbe dare alle Agenzie un’autonomia maggiore rispetto alle Regioni stesse e farle più sentire integrate nel Sistema».
Fonte: Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA)
L’impegno dell’ONA per l’ambiente e transizione ecologica
L’ONA– Osservatorio Nazione Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni continuano il moro impegno per la tutela dell’ ambiente e transizione ecologica. Infatti, solo in questo modo si possono prevenire le future pandemie e modifiche irreversibili agli ecosistemi; e tutelare la flora e la fauna. Il fine della salvaguardia dell’ambiente e la transizione ecologica è dunque anche una delle finalità di questo Giornale che sostiene l’economia verde.
Piano Nazionale Ripresa e Resilienza e transizione ecologica
La ripresa economica con ambiente e transizione ecologica sta avendo una svolta grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Con l’utilizzo dei fondi europei, si potranno rinvigorire le esigenze di tutela dell’ambiente e transizione ecologica, con il passaggio alla produzione verde. Non a caso, nel Piano Nazionale Ripresa e Resilienza i maggiori investimenti sono proprio quelli della transizione ecologica. Questi temi sono stati trattati anche nel G20 che si è tenuto a Roma dal 29 al 31 Ottobre 2021.
(sindemia s. f. L’insieme di problemi di salute, ambientali, sociali ed economici prodotti dall’interazione sinergica di due o più malattie trasmissibili e non trasmissibili, caratterizzata da pesanti ripercussioni, in particolare sulle fasce di popolazione svantaggiata – fonte vocabolario Treccani)