sabato, Ottobre 5, 2024

Alla scoperta della Posidonia oceanica

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Il progetto Life SEPOSSO, “Supporting Environmental governance for the POSidonia oceanica Sustainable transplanting Operations”, conseguito con il contributo della Commissione Europea, a questo scopo, ha realizzato un video-fumetto sulla Posidonia oceanica.

Un video-fumetto per sensibilizzare la gente alla tutela dell’ambiente

La Posidonia oceanica è una pianta nata come specie terrestre. Milioni di anni fa si è poi adattata alla vita acquatica.

La Posidonia oceanica è un elemento importante per la protezione degli ecosistemi del Mar Mediterraneo. L’importanza della posidonia mediterranea sta nel suo ruolo primario. Come tutte le piante, è in grado di catturare anidride carbonica (CO2) ed emettere ossigeno.

Il più ampio “polmone verde sommerso” – quasi 8mila ettari – si trova nell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi, arcipelago a cavallo tra basso Tirreno e canale di Sicilia.

Come tutte le piante, ha fiori, frutti e, soprattutto, radici, che salvano il terreno dall’erosione. Le praterie offrono habitat e nutrimento a pesci e invertebrati di cui si nutre il cavalluccio marino, per esempio.

Anche i banchi di foglie morte di Posidonia oceanica, che si possono trovare a riva rivestono un ruolo non meno importante. Infatti, questi riducono l’energia delle onde, limitando, così, l’erosione del suolo, della spiaggia e delle dune.

La “foresta tropicale del Mediterraneo”, come viene anche chiamata, negli ultimi cinquant’anni ha subito una riduzione del 34% in molte aree del nostro mare, sia a causa di fattori naturali, sia a causa dell’azione dell’uomo.

Per compensare i danni causati dalla pesca con le reti a strascico, da costruzioni marittime, dall’inquinamento delle acque costiere, dall’ancoraggio, dalle spiagge artificiali e anche dalla stessa eliminazione delle foglie morte dalle spiagge, il progetto Life SEPOSSO, la traduzione italiana dell’acronimo inglese è “Fornire supporto alla governance ambientale nelle operazioni di trapianto sostenibile di Posidonia oceanica”, affronta la questione del trapianto della specie.

La ricerca europea, di cui Ispra è capofila, che si avvale della collaborazione di numerosi stakeholder, «vuole individuare le migliori pratiche e dar vita a strumenti, anche informatici, che permettano di aumentare l’efficacia e il controllo dei trapianti».

Trapianto di Posidonia oceanica del Mediterraneo

Il primo e più esteso trapianto di Posidonia del Mediterraneo si compie al largo di Civitavecchia, (città metropolitana di Roma Capitale), tra il 2004 e il 2005. Oltre 300mila talee sono state innestate su 10mila metri quadrati di fondale.

A distanza di quattordici anni dal trapianto, i ricercatori fanno sapere che la prateria di Posidonia oceanica è molto simile a quella naturale. Però, circa 2mila metri quadrati di piante sono stati trascinati via dal moto ondoso e dagli oggetti trasportati dalle correnti.

Per migliorare l’efficacia della pianificazione e del controllo delle attività di trapianto serviranno idee innovative, buone pratiche e strumenti software avanzati.

Questo, a sua volta, permetterà di contribuire all’applicazione della legislazione ambientale europea (EIA-2014/52/EU e MSP-2014/89/EU) e di sensibilizzare i cittadini sull’importanza e sul rispetto delle praterie di Posidonia oceanica e dei siti marini della Rete Natura 2000.

La storia didattica “Alla scoperta delle praterie di Posidonia oceanica” si trasforma in un fumetto animato. È stata proiettata in anteprima nell’ambito della mostra del fumetto “Terra di China”.

Numero verde ONA

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