IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DELLE ZONE UMIDE, DUE EVENTI ORGANIZZATI DA ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE HANNO CELEBRATO L’IMPORTANZA DEL LAGO DI PORTA E DELLA ZONA DI RONCHI-POVEROMO, IN TOSCANA, LUOGHI FONDAMENTALI PER LA BIODIVERSITÀ E LA PROTEZIONE AMBIENTALE
Il Lago di Porta: un’evoluzione da area abbandonata a riserva naturale protetta
Versilia, il Lago di Porta è una delle ultime zone umide costiere della Toscana settentrionale e un esempio di come l’impegno delle comunità locali possa trasformare un’area degradata in una risorsa naturale protetta.Nel corso degli anni ’70 e ’80, il bacino era considerato una realtà marginale, destinata all’abbandono e all’uso incontrollato.
Le discariche di marmettola (un tipo di scarto che deriva dall’industria del marmo) e i rifiuti, tra cui detriti di lavorazione, fanghi industriali, materiali edili di risulta e rifiuti urbani non regolamentati, minacciavano la biodiversità locale. Inoltre, le mire speculative avevano reso il lago un luogo vulnerabile.
Solo grazie alla forte pressione delle associazioni ambientaliste e al coinvolgimento della cittadinanza, fu possibile fermare questo scempio e avviare il processo di recupero e valorizzazione dell’area. Risultato?
Nel 1995, il Lago di Porta è stato riconosciuto come area protetta e nel 2003 è stato designato come zona di interesse europeo per la sua avifauna (l’insieme delle specie di uccelli che abitano un determinato luogo).
Ronchi-Poveromo: un ecosistema fragile e importante per la biodiversità
Non distante dal Lago di Porta, la zona di Ronchi-Poveromo è un altro esempio di ecosistema umido di grande valore ecologico. Questo territorio, che comprende il Bosco Umido dei Ronchi, il Bosco del Sale e la Buca degli Sforza (una depressione naturale del terreno), è una risorsa fondamentale per la fauna e la flora locali.
Il WWF Massa Carrara ha promosso attività di sensibilizzazione, che hanno incluso visite guidate e approfondimenti su questi ecosistemi, che rappresentano un habitat ideale per numerose specie animali, tra cui uccelli migratori, anfibi e invertebrati.
Nello specifico, il Bosco Umido dei Ronchi, caratterizzato da un’abbondante vegetazione e una forte presenza di alberi ad alto fusto, è un luogo perfetto per osservare come la natura interagisce in un ambiente umido. Ma veniamo all’evento.
La Giornata Mondiale delle Zone Umide: una data per riflettere e agire
La Giornata Mondiale delle Zone Umide, celebrata ogni anno il 2 febbraio, è stata istituita nel 1997 dalla Convenzione di Ramsar, un trattato internazionale firmato nel 1971 nell’omonima città iraniana, che mira alla tutela di questi ambienti ecologici, spesso minacciati da attività umane dannose, come l’urbanizzazione, la pesca incontrollata e l’inquinamento.
Ma perché le zone umide sono cruciali per la vita del pianeta?
L’importanza delle zone umide
Le zone umide sono habitat naturali che si sviluppano in ambienti tra acqua e terra, come laghi, paludi, torbiere, estuari e mangrovie. Questi ecosistemi sono fondamentali per l’ambiente, poiché contribuiscono alla regolazione del ciclo dell’acqua, favoriscono la purificazione delle risorse idriche, offrono rifugio per numerose specie e immagazzinano carbonio, riducendo in tal modo l’impatto del cambiamento climatico. Inoltre, sono aree vitali per le popolazioni umane, poiché proteggono le coste dalle inondazioni, favoriscono l’agricoltura e offrono risorse per il turismo e la pesca.
Un impegno collettivo per la tutela delle zone umide
Il successo delle iniziative alla Giornata Mondiale delle Zone Umide ha dimostrato l’interesse crescente per la protezione degli ecosistemi naturali. Il Lago di Porta e la zona di Ronchi-Poveromo sono esempi di come l’impegno delle associazioni, delle istituzioni e della comunità possano preservare queste aree di grande valore ecologico. Tuttavia, è essenziale che questi sforzi non si fermino alla sensibilizzazione, ma che vengano tradotti in azioni concrete di tutela e conservazione.
«Da parte mia, ringrazio di cuore le associazioni ambientaliste che hanno organizzato queste iniziative», ha dichiarato il presidente del Consorzio di Bonifica Toscana Nord, Dino Sodini.
«Questi eventi permettono di conoscere e valorizzare le zone umide, spesso poco conosciute, ma che svolgono un ruolo cruciale per la biodiversità e il benessere umano, contribuendo alla regolazione del clima e alla depurazione delle acque. Inoltre, rendono l’ambiente più resiliente e adattabile al cambiamento climatico. Le zone umide sono aree ricche di biodiversità ed estremamente fragili, che hanno bisogno dell’impegno di tutti per essere tutelate».