ACCOLTE LE RICHIESTE DELL’AVV. EZIO BONANNI E DELL’ONA. IL GIUDICE DEL LAVORO RICONOSCE LA PROLUNGATA ESPOSIZIONE ALL’AMIANTO DI DUE EX DIPENDENTI DI ALITALIA S.p.A.
Il Tribunale di Bari ha accolto le richieste dell’avv. Ezio Bonanni e dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Il giudice del Lavoro dott.ssa Agnese Angiuli ha riconosciuto la prolungata esposizione all’amianto di due ex dipendenti di Alitalia. Pertanto, Il magistrato ha condannato l’INPS al prepensionamento e alle maggiorazioni contributive dovute.
Il commento dell’avvocato Ezio Bonanni
«Da anni abbiamo sollevato l’emergenza epidemiologica dell’impatto dell’amianto in questo settore. A fronte della quale chiediamo, proprio alla luce della sentenza del Tribunale di Bari – afferma l’avvocato Bonanni -, il prepensionamento di tutte le maestranze. In particolare di quelli ex Alitalia. Non solo. Va attivata la sorveglianza sanitaria, sia del personale di terra sia del personale di bordo, per coloro che hanno svolto servizio nell’aeronautica civile e in quella militare».
I due lavoratori – ha chiarito il legale e presidente dell’Osservatorio -, sono stati esposti alla fibra killer per un periodo complessivo pari a 34 e 25 anni.
I due tecnici di Alitalia S.p.A.
Dei due lavoratori, M.G. è stato esposto alla fibra killer per il periodo più lungo. Dal 1973 al 1982 ha svolto l’incarico di meccanico nella Marina Militare Italiana. In seguito, dal 1982 al 2008, ha lavorato come tecnico qualificato sugli aeromobili della ex compagnia di bandiera.
F.D., anche lui tecnico di aeromobili, riferisce l’ONA, durante il servizio in Alitalia dal 1987 al 2008, ha maneggiato e lavorato materiali che contenevano l’amianto. Al signor F.D. è stato anche riconosciuto il periodo di lavoro in Marina Militare, dove, dal 1983 al 1987, ha svolto la mansione di motorista e tecnico elicotterista. È, ormai un fatto noto, la presenza dell’amianto a bordo degli aeromobili sia militari sia civili.
Bonanni ha anche messo sul piatto della giustizia il rischio dell’insorgenza di una patologia asbesto correlata.
La presenza dell’amianto nel settore del trasporto aereo in Puglia
L’Osservatorio Nazionale Amianto stima che in Puglia, nel settore del trasporto aereo civile, risultino ad oggi cento casi di mesotelioma tra tecnici e piloti. Con un ventaglio dal 5 al 12% di cinque anni di sopravvivenza dal momento della diagnosi. Sono duecento, invece, i casi di tumori del polmone con incidenza di mortalità pari all’88% nei primi cinque anni dalla diagnosi. A causa di altre patologie asbesto-correlate, (laringe, faringe, stomaco, colon), l’ONA segnala cento decessi.