martedì, Aprile 29, 2025

Ali di seta, battiti leggeri. Il ritorno della Casa delle Farfalle in Sicilia

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A VIAGRANDE, AI PIEDI DELL’ETNA, RIAPRE LA CASA DELLE FARFALLE, UN’OASI TROPICALE DOVE TROVANO RIFUGIO SPLENDIDI ESEMPLARI DI LEPIDOTTERI CHE PROVENGONO DA OGNI ANGOLO DEL PIANETA. QUEST’ANNO, IL PERCORSO ESPOSITIVO SI ARRICCHISCE CON UN APPROFONDIMENTO SULLA SETA E SULLA SUA ANTICA LAVORAZIONE IN SICILIA

Un rifugio di ali e colori: il ritorno della Casa delle Farfalle

Sulle pendici dell’Etna, dove il verde dei boschi incontra la nera pietra lavica, sorge Viagrande, un borgo immerso nella natura siciliana. Qui si trova la Casa delle Farfalle, una serra tropicale unica nel suo genere. Dopo un periodo di chiusura per lavori di riqualificazione, riapre le sue porte con un percorso rinnovato.

Da oltre vent’anni, questo santuario della biodiversità accoglie scolaresche, studiosi e appassionati, permettendo loro di osservare da vicino il ciclo vitale dei Lepidotteri. Qui, le farfalle, creature effimere e affascinanti, trovano un habitat protetto, dove completano la loro straordinaria metamorfosi, dall’uovo alla crisalide, fino al primo battito d’ali.

Varcare la soglia della grande voliera significa entrare in un mondo sospeso, avvolti dalla danza eterea di centinaia di farfalle che provengono da ogni angolo del pianeta. Tra le specie più affascinanti spiccano la Morpho Blu, il cui colore cangiante sembra sfidare la luce, la Monarca, viaggiatrice instancabile capace di migrazioni ai limiti dell’impossibile, e la misteriosa falena Cobra, le cui ali imitano la testa di un serpente per ingannare i predatori. Accanto a loro, la farfalla Civetta sfoggia disegni che evocano occhi scrutatori, un’illusione perfetta per confondere i nemici.

Il segreto della seta: un patrimonio dimenticato

Oltre alla magia delle farfalle, la grande novità di quest’anno è un viaggio nella storia della seta, un materiale tanto prezioso quanto avvolto nel mistero. Per secoli, questo tessuto ha rappresentato ricchezza e prestigio, diventando simbolo di potere e raffinatezza nelle corti europee e oltre.

Non tutti sanno che la Sicilia, grazie alla sua posizione strategica nel cuore del Mediterraneo, è stata un importante centro serico. L’allevamento del Bombyx mori, il bruco della falena da seta, si diffuse nell’isola già in epoca bizantina, fiorendo sotto la dominazione araba (IX-XI secolo). Gli Arabi perfezionarono le tecniche di allevamento e introdussero nuove varietà di gelsi, fondamentali per nutrire i bachi. Palermo, Catania e Messina divennero poli produttivi di una seta finissima, apprezzata in tutto il bacino mediterraneo.

Durante il periodo normanno e svevo (XI-XIII secolo), la lavorazione serica siciliana raggiunse il suo apice. Federico II di Svevia, grande mecenate delle arti e delle scienze, incentivò la coltivazione dei gelsi e il perfezionamento delle tecniche di filatura, trasformando l’isola in un crocevia tra Oriente e Occidente. I manufatti prodotti venivano esportati fino alle fiere di Champagne e alle botteghe fiorentine, mentre le stoffe più raffinate impreziosivano gli abiti di re e dignitari. Il che, testimonia l’eccellenza artigianale del territorio.

La concorrenza e il declino

Nei secoli successivi, la florida industria della seta conobbe alterne fortune. Tra il XVII e il XVIII secolo, la concorrenza delle manifatture francesi e la progressiva industrializzazione segnarono il declino dell’isola nel commercio della preziosa fibra.

Tuttavia, fino al XIX secolo, molte famiglie siciliane continuarono ad allevare bachi da seta nelle proprie case, vendendo i bozzoli alle bigattiere, le officine specializzate nella lavorazione del filo. Questo piccolo ma significativo commercio rappresentava una risorsa fondamentale per l’economia rurale, sostenendo numerose comunità in un delicato equilibrio tra tradizione e sussistenza.

Utile precisare che la produzione sicula si inseriva nel più ampio contesto della Via della Seta, l’antico reticolo di rotte commerciali che collegava l’Asia all’Europa. Attraverso questa rete di scambi, non solo si trasportavano tessuti preziosi ma viaggiavano anche idee, invenzioni e conoscenze, in un dialogo culturale che ha plasmato la storia del Mediterraneo.

Grazie all’allestimento della Casa delle Farfalle, i visitatori potranno riscoprire questa antica arte, osservando dal vivo il ciclo vitale del Bombyx mori, dalla deposizione delle uova fino alla formazione del bozzolo. Un’occasione unica per comprendere il valore storico e culturale di un’industria quasi dimenticata e per riflettere sul legame indissolubile tra natura, tradizione e innovazione. Ma non finisce qui.

Un’esperienza immersiva tra natura e scienza

La Casa delle Farfalle non è solo una mostra, ma un’esperienza educativa ed emozionale. È un luogo dove turismo e scienza, gioco e apprendimento si fondono in un’unica realtà, avvicinando adulti e bambini all’importanza della biodiversità e alla tutela dell’ambiente.

L’osservazione diretta delle farfalle e dei bachi da seta stimola la curiosità e la consapevolezza, mostrando come anche i più piccoli organismi possano avere un ruolo fondamentale negli equilibri naturali. Insetti come le farfalle e le api sono impollinatori essenziali, veri e propri garanti della sopravvivenza degli ecosistemi terrestri.

La struttura, unica nel suo genere nel Sud Italia, si inserisce nell’ambito di un turismo responsabile e sostenibile, volto a promuovere il rispetto per la natura e il recupero delle tradizioni locali.

La bellezza come strumento di educazione ambientale

L’obiettivo della Casa delle Farfalle è chiaro: educare attraverso la bellezza. Osservare da vicino il battito d’ali di una farfalla, scoprire la pazienza con cui i bachi tessono i loro bozzoli, immergersi nella complessità e nella delicatezza del mondo naturale sono esperienze che lasciano un segno profondo.

Come sottolinea Ettore Barbagallo, presidente dell’associazione Amici della Terra e promotore di Etna Today, questa iniziativa vuole sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza di conoscere, rispettare e proteggere l’ambiente:

«La nostra missione è quella di avvicinare il pubblico alla natura attraverso esperienze immersive ed emozionanti. La Casa delle Farfalle è un luogo magico, dove lincontro con questi piccoli esseri viventi ci insegna a guardare il mondo con occhi diversi, più attenti e rispettosi».

Insomma, la Casa delle Farfalle di Viagrande è molto più di una semplice esposizione: è un ponte tra passato e presente, tra scienza e cultura, tra uomo e natura.

Un invito a fermarsi, ad ascoltare il fruscio leggero delle ali e a riscoprire, in ogni piccolo battito, la grandezza della vita.

Numero verde ONA

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