L’AICS (AGENZIA ITALIANA PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO) TIRANA HA LANCIATO IN ALBANIA UN’INIZIATIVA, IMPLEMENTATA DA SAVE THE CHILDREN CON IL PROGETTO “IO TI ASCOLTO”, PER INTRODURRE LO SCREENING NEONATALE DELL’UDITO IN VARI OSPEDALI ALBANESI. L’OBIETTIVO, GARANTIRE CURE TEMPESTIVE E UNA MIGLIORE QUALITÀ DELLA VITA AI BAMBINI CON PATOLOGIE, GRAZIE ALLA DIAGNOSI PRECOCE
L’iniziativa AICS “Migliorare le Condizioni di Vita delle Persone con Disabilità Uditive”
Save The Children, con il progetto “Io Ti Ascolto”, ha realizzato l’iniziativa AICS, per introdurre lo screening neonatale dell’udito nel sistema sanitario nazionale albanese.
Ciò, inserendo stabilmente il programma di screening stesso nelle Politiche Sanitarie Pubbliche, in sinergia con il ministero della Sanità e Tutela Sociale locali.
Gli ospedali regionali di Durazzo, Fier, Elbasan e Korça, adesso, applicano lo screening con successo. Il progetto, dunque, ha favorito l’adeguamento del sistema sanitario albanese, ai protocolli internazionali generalmente riconosciuti. Il tutto, anche grazie alle tecnologie fornite e a un programma di formazione degli operatori sanitari locali, con il supporto di esperti dall’Italia. Come la responsabile scientifica del progetto dott.ssa Eva Orzan, direttore di Audiologia Pediatrica dell’Ospedale Materno Infantile Burlo Garofalo di Trieste, logopedisti, audioterapisti e audioprotesisti.
La diagnosi precoce e le terapie
Grazie a questo programma, dunque, l’Albania può garantire alle famiglie il controllo dell’udito dei neonati e ottenere la diagnosi precoce di eventuali malattie. Poi, in caso di disturbi, i bambini vengono trasferiti all’Ospedale Madre Teresa di Tirana, che è il polo ospedaliero più grande dell’Albania. Lì, i piccoli pazienti ricevono cure tempestive e adeguate, nonché ulteriori esami o interventi specifici.
Sul punto, il coordinatore del progetto Cristiano Agostini ha precisato:« Gli ospedali di Fier, Durazzo, Elbasan e Korça hanno ricevuto gli equipaggiamenti e il know-how per fare lo screening. Poi, se c’è un disturbo, i bambini con problemi vanno a Tirana per approfondimenti e per valutare la situazione. Ad esempio, è migliorabile con protesi esterna oppure con impianto cocleare? In più, le protesi esterne, tipo gli apparecchi, vengono forniti direttamente dal progetto».
Ma non e’ tutto. “Io Ti Ascolto” ha lavorato anche con il ministero dell’Educazione albanese, tramite l’Istituto Allievi Non Udenti di Tirana, per favorire l’inclusione degli studenti e dei giovani, nelle scuole e nel mondo del lavoro.
Perché servono inziative di questo tipo?
I deficit dell’udito sono i più comuni riscontrabili alla nascita (l’OMS fa una stima di 1-3 bambini su mille). Però, il ritardo della diagnosi e la mancata gestione tempestiva del problema, compromettono il sano sviluppo del bambino. Infatti, senza la possibilità di sentire, i bambini vengono “tagliati fuori” dal mondo circostante e limitati nella socialità.
Ad esempio, non possono acquisire adeguatamente il linguaggio, esprimersi, comunicare, giocare o imparare. Questo ne compromette l’inserimento e la resa nel contesto scolastico, generando disparita’ di trattamento e frustrazioni negli studenti stessi e nelle loro famiglie.
Senza contare gli elevati costi per il sistema sanitario che la diagnosi tardiva comporta. Curare una malattia in stato avanzato, richiede, infatti, terapie più onerose e non sempre efficaci. E, spesso, genera nelle famiglie un senso di impotenza di fronte alla risoluzione del problema e sfiducia nei medici. Anche in questi casi, dunque, i bambini e i ragazzi con deficit dell’udito finiscono per restare isolati.
Ma, fortunatamente, l’introduzione dello screening e la conseguente diagnosi precoce, avendo una probabilità molto bassa di mancare l’identificazione del disturbo, stanno attenuando queste problematiche. Con il grande vantaggio di un costo sanitario globale decisamente inferiore, rispetto a tutti gli eventuali trattamenti successivi.
L’aiuto all’inclusione
Il senso di frustrazione per le famiglie, però, spesso nasce anche perché i loro piccoli non ricevono programmi pedagogici adeguati ai loro problemi. Oppure gli istituti per disabili frequentati non garantiscono lo screening e il supporto educativo necessario.
Save The Children e i ministeri albanesi hanno affrontato questa problematica con grandi risultati.
Sul punto, Agostini ha spiegato ancora che i medici del progetto “hanno visitato tutti i ragazzi dell’Istituto Allievi Non Udenti di Tirana – sopra citato – protesizzandone gia’ cinque, avviandone al percorso altri cinque e stabilendo ulteriori visite per altri ancora”.
Così facendo, molti di questi ragazzi vengono “rimessi in gioco” e vedono finalmente prospettive. Ad esempio, gli studenti dell’ultimo anno dell’Istituto, hanno la possibilità di formulare proposte e piani per lo sviluppo di micro-imprese. E le idee migliori ricevono anche mini borse di studio.
In fine, un team di insegnanti, esperti del ministero e l’Istituto per la qualità dell’insegnamento albanese, hanno curato l’aspetto pedagogico. Hanno cioè creato, per i bambini con deficit dell’udito, curricula ad hoc, che presto saranno acquisiti e riconosciuti dal Ministero stesso.
Il tutto, interfacciandosi con docenti ed esperti italiani. Imminente, infatti, uno scambio con l’Istituto Gualandi di Bologna, che sostiene ed educa bambini con deficit di udito e con la Scuola per Sordi di Torino. Confronto che sara’ ulteriormente utile per mettere a punto i curricula e le strategie.