L’agricoltura biologica è una delle tecniche in campo per un’agricoltura sostenibile, ma non è la sola.
In questa guida scopriamo cosa significa agricoltura sostenibile, la sua importanza rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU e le tecniche agricole e l’innovazione tecnologica necessaria per avere la sostenibilità in agricoltura.
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Agricoltura green: agricoltura sostenibile
L’agricoltura svolge un ruolo significativo nel causare danni all’ambiente. Infatti provoca la deforestazione, sfrutta le risorse naturali essenziali come l’acqua e degrada il suolo.
Per far fronte a questi problemi è importante attuare invece l’agricoltura sostenibile. Questa definizione di agricoltura è rispettosa delle risorse naturali. Inoltre non utilizza sostanze inquinanti per non alterare l’equilibrio ambientale e nel rispetto delle generazioni future.
Ha, infatti, lo scopo di soddisfare il fabbisogno attuale di alimenti, sempre più in crescita dato l’aumento della popolazione. Ma per soddisfare questa esigenza non compromettere le possibilità delle generazioni future, tramite anche l’incentivazione di un’alimentazione sostenibile.
Agricoltura sostenibile: definizione
Cos’è l’agricoltura sostenibile? L’agricoltura sostenibile si inserisce all’interno degli obiettivi della Agenda 2030 dell’ONU per uno sviluppo sostenibile.
Lo sviluppo sostenibile consiste in uno sviluppo economico che garantisca la sostenibilità ambientale (ovvero un impatto zero o minimo sull’ambiente in modo da garantire alla generazione futura una disponibilità di risorse non inferiore a quella del passato). L’economia sostenibile prevede anche la sostenibilità sociale (ovvero l’equità sociale e il rispetto dei diritti umani).
La sostenibilità agroalimentare sfrutta l’innovazione tecnologica per ottimizzare le risorse e gli sprechi e produrre prodotti orto-frutticoli con un impatto ambientale neutro o positivo, creando al contempo lavoro ed equità sociale.
Perché l’agricoltura sostenibile è importante?
Perché l’agricoltura sostenibile è importante? A partire dagli anni 70, con il crescere della popolazione mondiale e le nuove tecnologie a disposizione si è praticata in modo sempre più massiccio l’agricoltura intensiva.
Cos’è l’agricoltura intensiva? Le conseguenze dell’agricoltura intensiva sull’ambiente sono nefaste. Tra queste ci sono la deforestazione, la desertificazione, l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti che dterminano l’inquinamento delle falde acquifere, piogge acide e inquinamento atmosferico e i conseguenti cambiamenti climatici.
L’agricoltura sostenibile si configura come un’alternativa all’agricoltura intensiva in un’ottica di salvaguardia, non solo dell’ambiente, ma anche della società. Secondo agricoltura sostenibile significato si prevede la creazione di posti di lavoro green e un ritorno economico che favorisca l’equità sociale.
Obiettivi dell’agricoltura sostenibile
La FAO (Food and Agriculture Organization, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) ha definito i 5 principi e obiettivi dell’agricoltura sostenibile:
- aumentare la produttività, l’occupazione e il valore aggiunto nei sistemi alimentari;
- modificare le pratiche e i processi agricoli garantendo i rifornimenti alimentari e riducendo allo stesso tempo i consumi di acqua ed energia;
- favorire la conservazione dell’ambiente, riducendo l’inquinamento idrico, la distruzione di habitat ed ecosistemi e il deterioramento dei suoli;
- migliorare i mezzi di sussistenza e favorire una crescita economica inclusiva;
- accrescere la resilienza di persone, comunità ed ecosistemi. Trasformare i modelli produttivi in modo da minimizzare gli impatti che gli eventi estremi innescati dal riscaldamento globale e la volatilità dei prezzi di mercato hanno sull’agricoltura;
- adattare la governance alle nuove sfide. Assicurare una cornice legale idonea a raggiungere un equilibrio fra settore pubblico e privato, assegnare incentivi e garantire equità e trasparenza.
La FAO ha ulteriormente approfondito il tema con un insieme di linee guida del 2018.
Agricoltura smart: che cosa significa?
L’agricoltura smart o agricoltura 4.0 e consiste nell’applicare innovazioni tecnologiche come digitalizzazione, geolocalizzazione, connessione in rete e Internet of Things al settore agricolo.
Nell’agricoltura di precisione, per esempio, queste tecniche sono usate per calibrare le sostanze da usare in base alle caratteristiche dei singoli terreni. Il monitoraggio meterologico applicato a queste tecnologie consente di ottimizzare le risorse, soprattutto quelle idriche, e di diminuire gli sprechi.
Agricoltura sostenibile in Italia
Secondo il rapporto Symbola-Coldiretti sulla Green Economy l’agricoltura italiana è la più green d’Europa. In particolare:
- vanta 296 indicazioni geografiche riconosciute a livello comunitario per i prodotti alimentari, 37 per i liquori e 526 per i vini;
- ha il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari;
- ha previsto, in materia di uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, un sistema certificato da un ente pubblico di produzione integrata, con standard più restrittivi rispetto a quelli previsti dalla difesa integrata obbligatoria;
- è il secondo Paese nell’Unione Europea per superficie agricola investita a biologico;
- è il secondo Paese al mondo per l’esportazione di prodotti biologici dopo gli Stati Uniti.
Esempi di agricoltura 4.0 in Italia
L’Italia è all’avanguardia per importanti progetti di agricoltura 4.0. L’ANBI (Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni Miglioramenti Fondiari) ha puntato sull’innovazione tecnologica per la gestione sostenibile dell’acqua. Il sistema di irrigazione intelligente Irriframe è basato su un software progettato e sviluppato in Italia. Questo software valuta diversi parametri e invia all’agricoltore via computer o smartphone le informazioni su come, quando e quanto irrigare. Permette così di ridurre i consumi idrici fino al 25%. Oltre alla sostenibilità ambientale, consente di risparmiare e di essere più competitivi sul mercato.
Un esempio virtuoso in Italia di agricoltura sostenibile è quello di Bonifiche Ferraresi, la più grande azienda agricola italiana come azienda agricola sostenibile. Nel 2017 ha avviato il progetto Agricoltura Smart. Si tratta di un’iniziativa integrata che include l’installazione di cinquemila metri quadrati di pannelli solari sui tetti delle stalle e della riseria. Utilizza droni, sensori e sistemi di controllo remoto per l’agricoltura di precisione e veicoli elettrici per gli spostamenti all’interno delle aree produttive.
Agricoltura sostenibile e economia circolare in Italia
Il progetto “Melovita” punta sul riciclo e l’economia circolare. Valorizza gli scarti del melograno. Dalle bucce viene estratto l’acido ellagico, un potente antiossidante destinato alle aziende cosmetiche e farmaceutiche. Inoltre da altri scarti si ottengono invece biopolimeri per la produzione di bioplastica, usata dagli stessi coltivatori per il packaging.