SCOPERTO IL SEGRETO DEL GECO PER SCALARE LE SUPERFICI SENZA L’USO DI SOSTANZE VISCHIOSE
Il geco è un rettile dalle abitudini notturne appartenenti a un gruppo molto antico e iper-diversificato di organismi di diverse forme, colori e dimensioni.
È un esperto scalatore che può aderire a qualsiasi tipo di superficie. Come? Grazie a delle speciali micro-strutture sui palmi delle zampe.
Gli scienziati esperti in biomimicry le hanno studiate nel dettaglio per capire come funzionano e come mimare questa loro caratteristica per realizzare degli adesivi privi di colla. Recentemente, gli scienziati hanno iniziato a progettare materiali sintetici che imitano questa loro abilità.
Il segreto del geco: scalare le superfici senza sostanze collose
Le zampe dei gechi non rilasciano alcuna sostanza collosa o vischiosa per aderire alle superfici. È grazie alle nanostrutture costituite da cheratina, invisibili ad occhio nudo, posizionate sulle loro zampe che riescono a scalare le superfici.
I palmi del geco sono, infatti, costituiti da una serie estremamente organizzata di minuscoli peli chiamati setole. Esse si ramificano fino a diventare dei sottili capillari detti spatole.
Nei primi anni 2000, si scoprì che l’adesione era dovuta alle forze di van der Waals che si instaurano tra le setole e la superficie. Sono forze di interazione tra molecole generate da un leggero campo elettrico a livello atomico. Nella maggior parte dei casi, sono forze piuttosto deboli, ma non su micro e nanoscala. Più le spatole sono piccole e più l’adesione sarà grande. Il geco applica una leggera pressione, aumenta la superficie di contatto e il gioco è fatto.
Ecco il nastro adesivo ispirato ai gechi
Più di un decennio di ricerca è culminato nel nastro geco, un adesivo riutilizzabile. Esso ha una superficie strutturata simile a quella dei gechi che, per alcuni versi, supera per qualità il solito e comune nastro adesivo.
I ricercatori del Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, in California, stanno lavorando ad un sistema di adesione proprio ispirato ai gechi. Hanno utilizzato questa tecnologia per creare un materiale con minuscoli peli sintetici ben più sottili di un capello umano.
Questi sarebbero in grado di far aderire il materiale alla superficie desiderata ogni volta venga applicata una forza. È una peculiarità che lo rende un materiale potenzialmente utilizzabile nello Spazio.
Non solo, si stanno sperimentando anche alcune applicazioni in campo medico. In particolare per lo sviluppo di nastri adesivi biocompatibili e biodegradabili per sostituire punti di sutura e favorire la guarigione delle ferite.