domenica, Maggio 5, 2024

Acquaponica: una soluzione per contrastare il declino dei terreni agricoli

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IN ITALIA, IL SUOLO, FONDAMENTO DELLA NOSTRA AGRICOLUTRA E DELLA NOSTRA ALIMENTAZIONE, È IN DECLINO, MA UNA SOLUZIONE INTERESSANTE POTREBBE VENIRE DALL’ACQUAPONICA, CIOÈ L’INSIEME DI TECNICHE DI ALLEVAMENTO CONTROLLATO PER LA PRODUZIONE DI PESCI E COLTURE FUORI SUOLO

L’acquaponica: la soluzione proposta da The Circle, azienda agricola 

Un recente rapporto ha rivelato che il nostro Paese ha perso un terzo dei suoi preziosi terreni agricoli negli ultimi cinquant’anni. L’ allarme, lanciato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), solleva gravi preoccupazioni sul futuro della nostra produzione alimentare e della salute del nostro ambiente.

In risposta alla crisi, The Circle, azienda agricola leader europea nell’acquaponica, ha formulato una serie di consigli mirati per promuovere un’agricoltura più consapevole e sostenibile.

La situazione critica della degradazione del suolo è ulteriormente evidenziata nel rapportoIl suolo italiano al tempo della crisi climatica” della Fondazione ReSoil.

Secondo questo studio, entro il 2050 circa il 90% dei terreni italiani sarà a rischio. «Il suolo è una risorsa vitale, limitata, non rinnovabile e insostituibile. La sua salute e il suo impoverimento non riguardano solamente lambiente e lagricoltura ma anche luomo. Infatti, quando un terreno non è sano non è in grado di garantire le condizioni indispensabili per la coltivazione degli alimenti, di mantenere la biodiversità, di regolare il ciclo dellacqua, di stoccare carbonio e di contribuire alla mitigazione del clima». A dichiararlo, Thomas Marino, co-founder di The Circle la più estesa azienda agricola acquaponica del continente.

Tempi di recupero lunghissimi 

La situazione si fa ancora più critica considerando che il processo di recupero di un suolo danneggiato richiede un tempo estremamente lungo. Si stima che per formare appena 3 cm di terra fertile e coltivabile siano necessari fino a cento anni.

Di fronte a questa sfida, The Circle si è distinta per il suo impegno nel fornire soluzioni sostenibili all’agricoltura intensiva e al problema dell’inquinamento del suolo e dell’acqua nel settore agricolo.

Attraverso l’utilizzo della tecnologia acquaponica, che combina idroponica e acquacoltura, l’azienda ha sviluppato un approccio innovativo che unisce la coltivazione fuori suolo con l’allevamento di pesci

Ha così formulato cinque preziosi consigli per promuovere un’agricoltura più informata e consapevole. Prima di scoprirli, cerchiamo di capire cos’è l’acquaponica e in cosa consiste. 

Origini ed etimologia 

Le origini storiche della coltivazione acquaponica risalgono alla civiltà mesopotamica, intorno al 6000 a.C. e possono essere rintracciate in altre regioni del mondo, come il Medio Oriente, la Cina e la valle del Messico.

Sebbene i metodi utilizzati in passato fossero diversi da quelli adottati oggi è nel contesto moderno, con l’avanzamento tecnologico e l’impatto dell’attività umana sull’ambiente, che gli studi sulla tecnica acquaponica come la conosciamo oggi hanno preso il via.

Quanto all’etimo, la parola “acquaponica”, il termine contiene la radice indoeuropea ak-, che significa “piegare” fa riferimento al latino aqua-ae, cioè acqua e “ponica” che deriva dal greco “pόnos”, cioè lavoro o sforzo. Pertanto, letteralmente, “acquaponica” potrebbe essere interpretato come “piegare il lavoro con l’acqua”.

Nel contesto contemporaneo, la parola “acquaponica” è comunemente interpretata come unione delle parole “acquacoltura” e “idroponica”. Questo riflette l’essenza stessa della tecnica, che combina l’allevamento di pesci (acquacoltura) con la coltivazione di piante senza suolo (idroponica) in un unico sistema integrato. 

Conosciamo la tecnica

Come accennato, l’acquaponica rappresenta un sistema agricolo innovativo che combina l’allevamento di pesci con la coltivazione di piante, il tutto all’interno di un ambiente a riciclo d’acqua chiuso (R.A.S).

Questo metodo sfrutta il principio del ricircolo continuo dell’acqua, dove i rifiuti prodotti dai pesci vengono trasformati in nutrienti essenziali per le piante, mentre queste ultime filtrano e purificano l’acqua, creando un ambiente sano per i pesci. 

Cerchiamo di capire meglio.

Durante il normale processo di crescita, i pesci producono rifiuti, principalmente sotto forma di ammoniaca, che si accumula nell’acqua e può diventare tossica per i pesci stessi se non trattata.

Qui entrano in gioco i batteri. Nell’acquaponica, i batteri nitrificanti, noti anche come batteri del ciclo dell’azoto, colonizzano il sistema e trasformano l’ammoniaca in nitrati, che rappresentano una fonte di nutrimento essenziale per le piante.

Successivamente, le piante traggono beneficio dall’acqua ricca di nutrienti proveniente dalle vasche dei pesci. Assorbono i nitrati dall’acqua e li utilizzano per la crescita e lo sviluppo. Le radici delle piante svolgono anche una funzione di filtraggio e purificazione, rimuovendo i nutrienti in eccesso e contribuendo a mantenere un ambiente salubre per i pesci.

Questa interazione tra pesci, batteri e piante crea un ciclo virtuoso all’interno del sistema: i pesci forniscono nutrienti per le piante attraverso i loro rifiuti, le piante purificano l’acqua per i pesci e i batteri svolgono un ruolo cruciale nel trasformare l’ammoniaca in una forma di nutrimento utilizzabile dalle piante.

Componenti chiave della tecnica 

Per comprendere appieno cos’è l’acquaponica, è utile esaminare i componenti chiave che la compongono:

  • Allevamento dei pesci (Acquacoltura): si occupa dell’allevamento controllato dei pesci all’interno di vasche o serbatoi. I pesci forniscono i rifiuti organici che diventano nutrienti per le piante;
  • Coltivazione delle piante (Idroponica): le piante vengono coltivate senza l’uso del suolo, immerse direttamente nell’acqua; 
  • In aggiunta, le radici delle piante assorbono i nutrienti presenti nell’acqua, purificandola per i pesci; 
  • Batteri benefici: all’interno del sistema di acquaponica sono presenti batteri benefici che trasformano i rifiuti dei pesci in nutrienti assimilabili dalle piante. Questo processo è fondamentale per mantenere l’equilibrio biologico dell’ecosistema e garantire la salute delle piante e dei pesci.

Metodi di Coltivazione in Acquaponica

Nell’acquaponica, esistono diversi metodi di coltivazione che consentono alle piante di crescere senza l’utilizzo del suolo, sfruttando il riciclo dell’acqua e i nutrienti provenienti dai rifiuti dei pesci. Ecco alcuni dei principali metodi utilizzati:

Letti di crescita (Media Bed): le piante sono posizionate all’interno di vasche o vasi che poggiano su substrati inerti come lana di roccia, pietra lavica, lapillo vulcanico o argilla espansa. Le radici delle piante crescono attraverso il substrato, assorbendo nutrienti dall’acqua che scorre sotto di esse;

Zattere calleggianti DWC (Deep Water Culture): le piante vengono collocate su zattere galleggianti poste all’interno di vasche piene d’acqua. Solitamente posizionate a una profondità di circa 30-45 cm, le radici delle piante sono completamente sommerse nell’acqua, consentendo loro di assorbire direttamente i nutrienti necessari alla crescita;

Torri Verticali (Vertical Towers): questo metodo prevede l’utilizzo di canaline poste in posizione verticale, all’interno delle quali le piante possono crescere. Le radici toccano poco o parzialmente l’acqua, che scorre lungo le canaline, consentendo alle piante di assorbire i nutrienti necessari;

Tecnica dei film nutrienti (NFT): in questa tecnica, le piante sono collocate in vasetti all’interno di canaline, generalmente realizzate in PVC. Le canaline sono attraversate da un sottile strato d’acqua, noto come “film“, che fornisce ai nutrienti necessari alle radici delle piante. Le radici toccano solo parzialmente l’acqua, permettendo loro di assorbire i nutrienti in modo efficace.

Ogni metodo ha i suoi vantaggi e può essere adattato alle esigenze specifiche del sistema acquaponico in base alle dimensioni dell’impianto, al tipo di piante coltivate e alle preferenze dell’agricoltore;

Luci a LED: queste luci altamente efficienti dal punto di vista energetico e possono essere progettate per emettere specifiche lunghezze d’onda, ottimizzando la crescita delle piante.

Ma veniamo ai consigli proposti da The Circle.

Cinque preziosi consigli 

  1. Pratiche agricole sostenibili: oltre all’agricoltura biologica, è essenziale adottare pratiche sostenibili come la coltivazione fuori suolo. Questo approccio permette di ridurre l’impatto ambientale utilizzando meno terra e limitando l’uso di pesticidi e prodotti chimici. Inoltre, favorisce la conservazione del suolo, riducendo l’erosione e la degradazione;
  2. Equilibrio tra agricoltura intensiva e sostenibile: integrare tecnologie e pratiche sostenibili all’interno dell’agricoltura intensiva può migliorare significativamente il problema della degradazione del suolo. L’utilizzo di sensori, software gestionali e sistemi di automatizzazione consente una produzione più efficiente e sicura, riducendo l’impatto ambientale e aumentando la produttività complessiva dell’intera filiera;
  3. Affrontare l’inquinamento agricolo: è importante considerare l’inquinamento agricolo alla stessa stregua di quello industriale, poiché entrambi contribuiscono alla contaminazione dell’aria, dell’acqua e del suolo;
  4. Sostenibilità economica e ambientale: la sostenibilità ambientale è strettamente legata alla sostenibilità economica. Investire in soluzioni tecnologiche e innovative in agricoltura rende la produzione più efficace in termini di produttività e conservazione del suolo. Riducendo inoltre l’uso di sostanze chimiche dannose, si migliora la qualità dell’ambiente e si garantisce un futuro più sostenibile per il settore agricolo;
  5. Investimenti per la transizione sostenibile: per favorire la crescita del settore agricolo e promuovere una transizione verso pratiche più sostenibili, sono necessari investimenti mirati e fondi dedicati. L’attenzione crescente verso l’agricoltura sostenibile ha portato sempre più professionisti specializzati ad avvicinarsi al settore, aumentando la competitività sul mercato globale e promuovendo lo sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili.

The Circle: innovazione agricola per il futuro

The Circle è un’azienda agricola italiana pionieristica nel settore dell’acquaponica, fondata nel 2017 da quattro giovani imprenditori romani: Valerio Ciotola, Simone Cofini, Lorenzo Garreffa e Thomas Marino. La loro intuizione li ha portati a sviluppare un sistema di coltivazione acquaponico innovativo e rivoluzionario, che rappresenta una soluzione sostenibile per l’agricoltura contemporanea e futura.

The Circle ha raggiunto importanti traguardi, possedendo il più grande impianto acquaponico del continente europeo, esteso su 5mila mq.

Fonti 

Agricoltura2punto.0

Blog Idroponica 

Akuadulza

Acquaponica.blog

Numero verde ONA

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