IL 7 OTTOBRE 2022 HA SEGNATO UNA PIETRA MILIARE, PER LA GRECIA VERSO IL RAGGIUNGIMENTO DELL’EQUAZIONE VERDE. SOLARE, EOLICO E IDROELETTRICO HANNO PRODOTTO 3 GIGAWATTORE DI ELETTRICITÀ DALLE 9 DELLA MATTINA FINO ALL’1 DEL POMERIGGIO
Per cinque ore, venerdì 7 ottobre scorso, per la prima volta in assoluto, la Grecia ha funzionato a energia solare, eolica e idroelettrica. Secondo Independent Power Transmission Operator S.A. (IPTO) l’operatore di distribuzione di energia elettrica, il Paese ellenico ha raggiunto il record di 3,106 MWh (Megawattore) di elettricità alle 09:00 ora locale.
“Per la prima volta nella storia del sistema elettrico greco, la domanda è stata coperta al 100% da fonti di energia rinnovabile”, afferma IPTO.
Pertanto, in previsione di raggiungere, con le rinnovabili, almeno il 70% del suo fabbisogno entro il 2030, la Grecia mira, in tempi brevi, a più del doppio della sua capacità energetica verde.
L’isola di Tilos, in particolare, una piccola isola del Dodecaneso, a nord-ovest di Rodi, che vive di turismo e di vita lenta, sta anche lavorando per passare interamente all’energia rinnovabile. In programma un progetto di 30miliardi di euro, da fondi UE e investimenti privati.
Tutto questo è strabiliante perché la Grecia arriva relativamente tardi all’uso di fonti di energia alternativa e nessuno pensava che si sarebbe arrivati a queste cinque ore di 100% di energia rinnovabile cosi in fretta e senza che il sistema cadesse in ginocchio per sovraccarico della rete.

Energia 100% da rinnovabili se supportata da tecnologie di accumulo e reti adeguate
Nikos Mantzaris, partner del think tank The Green Tank, ha affermato che la performance di venerdì 7 ottobre scorso è stata importante perché «dimostra che un sistema di elettricità rinnovabile al 100% è a portata di mano in Grecia, un concetto che prima era considerato impossibile dalla maggior parte degli opinionisti e dei decisori greci. La strada verso lo sviluppo delle energie rinnovabili in Grecia durante l’ultimo decennio è stata accidentata con molti ostacoli e periodi di stagnazione. Un sistema elettrico con un crescendo di energie rinnovabili è tecnicamente fattibile se è supportato da tecnologie di accumulo di energia e reti adeguate. È anche economicamente di gran lunga preferibile rispetto all’elettricità prodotta da lignite o gas, anche se si include il costo dello stoccaggio» (fonte SKY News).
Solo dieci anni fa la capacità solare installata nel Paese era di 600 MW e nel 2021 era a quasi 4 GW, per un Paese di 10,5 milioni di persone.
Ma c’è ancora tanto margine per crescere: la Grecia è un Paese assolato e ventoso. Occorre (come in Italia!) migliorare la capacità di stoccaggio, rendere la rete elettrica più efficiente e trovare siti adeguati per le infrastrutture delle rinnovabili. Come per tutte le cose, però, basta la volontà politica e pratica.
È tempo di dare spazio ad acqua, sole e vento
Nel 2012 la Grecia generò il 51.2% della sua energia elettrica da carbone e lignite, il 22% dal gas e solo il 7% dall’idroelettrico, il 6% dal vento ed il 2% dal sole.
Nel 2021 ha generato il 39.4% della sua energia da rinnovabili: il 19.8% dal vento, il 9.9% dall’idroelettrico e l’8.9% da sole. Le fonti fossili invece hanno contribuito per il 61% dell’elettricità, incluso il 40.6% dal gas e l’11.3% dalla lignite e dal carbone.
Quante cose sono cambiate in soli dieci anni, eh?
Per 150 anni sono stati provati tutti i modi per trasformare la collettività in una società centrata sulle fonti fossili. Costruendo stazioni di servizio, automobili sempre più’ efficienti, estraendo e raffinando in posti sempre più improbabili e difficili.
Adesso è il tempo di trovare creatività, spazio e volontà per sole e vento.