sabato, Marzo 22, 2025

Accordi di Parigi clima: Michele Emiliano nominato relatore

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L’accordo globale sui cambiamenti climatici è stato raggiunto il 12 dicembre 2015, a Parigi, da 195 Paesi intervenuti alla Conferenza annuale dell’ONU (Conference of Parties COP21). Il patto è stato, poi, sottoscritto il 22 aprile del 2016 alla sede ONU di New York dai capi di Stato e di governo delle stesse nazioni. È quindi entrato in vigore il 4 novembre 2016, trenta giorni dopo la ratifica da parte di una cinquantina di Paesi che producono il 55% delle emissioni di gas serra a livello globale. L’Italia ha ratificato l’accordo il 27 ottobre dello stesso anno, con un voto del parlamento.

Michele Emiliano tra i relatori degli accordi di Parigi

“Strategia europea di lungo termine per la riduzione dei gas ad effetto serra in linea con gli Accordi di Parigi”

La convenzione ha fissato (articolo 2) l’obiettivo di contenere l’innalzamento della temperatura dell’atmosfera entro 2 gradi centigradi “sotto i livelli pre-industriali”, con l’impegno a “portare avanti sforzi per limitare l’aumento di temperatura a 1,5 gradi”.
I Paesi firmatari si sono impegnati (articolo 3) a “raggiungere il picco delle emissioni di gas serra il più presto possibile” e “dovranno preparare, comunicare e mantenere” (articolo4) gli impegni fissati da ciascuno di essi, con verifiche regolari che “rappresentino un progresso” rispetto agli obiettivi raggiunti in precedenza e “riflettano ambizioni più elevate possibile”.

Gli impegni sottoscritti vanno comunicati all’ONU ogni cinque anni; il primo accertamento è fissato per il 2023.

Quale relatore del parere sulla “Strategia europea di lungo termine per la riduzione dei gas ad effetto serra in linea con gli Accordi di Parigi”, la Commissione ambiente (ENVE) del Comitato europeo delle regioni (CDR), riunita a Bruxelles, ha nominato Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia e membro sostituto del CDR.

Data l’importanza dell’argomento, in un momento cruciale a livello europeo, la nomina di Emiliano a relatore riveste un riconoscimento molto importante, che il Parlamento degli enti locali e regionali d’Europa tributa alla Puglia e al suo presidente.

Per rispettare gli Accordi di Parigi del 2016, l’Unione Europea deve dotarsi di una strategia condivisa per un’economia a basse emissioni di CO2. Un piano che garantisca la protezione del pianeta, che difenda gli abitanti e rappresenti allo stesso tempo uno stimolo per l’economia.

La strategia “dovrà identificare percorsi innovativi in diversi settori, tra cui quello energetico che gioca un ruolo essenziale nella decarbonizzazione dei processi produttivi industriali”, è scritto nel comunicato della Regione Puglia; “dovrà analizzare il ruolo delle tecnologie innovative e stimolare le attività di ricerca, valutare le implicazioni per quanto riguarda la sicurezza degli approvvigionamenti, gli investimenti, la competitività, la crescita e l’occupazione”.

Obiettivi che richiedono un impegno a 360°, dall’ambiente, alla società, all’economia.

«Il cambiamento climatico è un problema globale che incide in modo sistematico sul benessere dell’ambiente e delle persone», ha affermato il presidente Emiliano. «Ritengo che le autorità locali e regionali abbiano la competenza e l’esperienza per poter validamente contribuire alle decisioni che in questo settore si dovranno assumere a livello europeo». Questa nomina «che abbiamo fortemente voluto perché è perfettamente in linea con l’impegno e le azioni che il governo regionale sta svolgendo sin dall’avvio del mandato, testimonia», ha concluso il governatore «l’apprezzamento a livello europeo per il lavoro svolto dalla Regione Puglia in questo ambito, con una serie di azioni che ho avuto il piacere di sottoporre all’attenzione del coordinatore del gruppo Pse nella lettera di candidatura».

Numero verde ONA

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