IN ITALIA, IL FENOMENO DELL’ABBANDONO E DEL RANDAGISMO STA CRESCENDO IN MODO PREOCCUPANTE, UN’OMBRA SEMPRE PIÙ OSCURA CHE SEMBRA NON DARE SEGNI DI REGRESSO. EPPURE, OGNI TANTO ARRIVA UNA BUONA NOTIZIA. OGGI PER L’APPUNTO, RACCONTIAMO LA STORIA A LIETO FINE DI “SEI CANI PELLE E OSSA”, CHE HANNO VISSUTO L’INFERNO SULLA TERRA
Abbandono e randagismo: cifre destinate ad aumentare
Gli animali erano confinati in piccoli box all’interno di un terreno di proprietà di un cacciatore. Fortunatamente, la loro crudele prigionia è giunta al termine, grazie all’intervento coraggioso e congiunto delle Guardie zoofile e dei volontari dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).
Ogni anno, centinaia di migliaia di animali domestici vengono gettati via, come se fossero oggetti di nessun valore o giocattoli che possono essere dismessi senza rimorso, soprattutto durante i mesi estivi.
Tra le partenze per le vacanze e l’apertura della stagione venatoria, questo triste fenomeno raggiunge picchi preoccupanti, con percentuali che sfiorano il 25-30% della popolazione canina e felina.
La legge vieta l’abbandono degli animali, ai sensi dell’art. 727 del codice penale, che al primo comma recita: «Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da mille a 10mila euro».
Nonostante la normativa e le iniziative di associazioni animaliste ed enti pubblici locali, il numero di animali domestici abbandonati continua a crescere in modo allarmante.
I dati regionali del ministero della Salute stimano che ogni anno, circa 80mila gatti e 50mila cani siano lasciati in balia di se stessi. Un numero spaventoso, dietro al quale si nasconde una realtà di sofferenza, privazioni e pericoli imminenti.
Perché abbandoniamo gli animali?
Le cause di questo fenomeno sono molteplici e complesse. Molti proprietari sembrano sottovalutare l’impegno richiesto nell’accudire un animale.
Ignorano le esigenze emotive, di tempo, economiche e di responsabilità che esso comporta.
L’adozione spesso scaturisce da un’enfasi momentanea, raramente accompagnata da un’adeguata comprensione degli impegni a lungo termine.
La componente economica gioca poi un ruolo significativo: il costo di mantenimento di un animale, tra cibo, cure veterinarie e altre spese, può diventare un peso insostenibile per alcune famiglie.
In molti casi, l’abbandono è causato da eventi imprevisti come trasferimenti, separazioni o divorzi, che modificano drasticamente le condizioni di vita per l’animale.
Conseguenza dell’abbandono
L’abbandono non è solo un tradimento emotivo per gli animali, ma ha conseguenze devastanti su di loro, sia a livello fisico sia psicologico. Un trauma che lascia cicatrici profonde nel loro animo e che li accompagna per tutta la vita.
Creature sociali, i cani e i gatti soffrono enormemente quando perdono la loro stabilità, in termini di amore, cure e protezione.
Lo stress, può portarli addirittura alla morte.
Quelli abbandonati a causa dell’età avanzata o perchè ammalati, non hanno scampo.
Ma la tragedia non si ferma qui. Il fenomeno non colpisce solo gli animali. Ha ripercussioni sulla società, grava sui canili e sulle pensioni per gatti, che dipendono dalle risorse della comunità.
Influisce negativamente sulla salute pubblica, con il rischio di diffusione di malattie infettive, danni alle colture e pericoli per automobilisti e residenti.
Se abbandonati in luoghi boschivi o isolati, gli animali entrano poi in competizione con la fauna autoctona e l’equilibrio naturale.
Davanti a questo scenario sconcertante, è necessario riflettere profondamente sul nostro ruolo di custodi di creature vulnerabili.
Ma veniamo alla storia dei sei cani.
“Pelle e ossa”, la storia
Come usciti da un dipinto di Egon Schiele, questi cani pelle e ossa, gravemente denutriti, erano costretti a sopravvivere in recinzioni anguste e fatiscenti, in terreno di proprietà di un cacciatore.
I cani vivevano immersi tra le proprie deiezioni, privi di cibo e acqua.
Il loro stato di abbandono e disperazione ha scosso chiunque abbia incrociato il loro sguardo.
L’arrivo delle guardie zoofile e dei volontari dell’Oipa,ha rappresentato la liberazione tanto attesa. La felicità, visibile nei loro occhi, ha inondato il momento in cui hanno capito che finalmente qualcuno si stava prendendo cura di loro.
Senza esitazione, i cani sono saliti a bordo delle auto dei volontari, pronti per abbandonare il loro passato di sofferenza.
I controlli veterinari hanno svelato la crudeltà inflitta loro: tre maschi e tre femmine risultano purtroppo affetti da leishmaniosi, e uno dovrà affrontare un intervento per una cisti perianale.
La strada verso la guarigione si presenta lunga, ma con amore e cure, nessuna ferita è troppo profonda per rimarginarsi.
Finalmente salvi, finalmente a casa
Cinque dei cani hanno trovato rifugio presso un centro dedicato. Alcune famiglie li hanno, quindi accolti nelle loro case, offrendo loro uno spazio di accoglienza e amore. Il sesto cane, ha trovato subito una nuova famiglia disposta a donargli una vita di felicità e conforto.
Per garantire a questi esseri vulnerabili una nuova possibilità di vita, la sezione Oipa di Livorno ha lanciato una raccolta fondi.
Nel comunicato, si legge che i proventi di questa iniziativa saranno devoluti integralmente per coprire le spese necessarie alle loro cure e al loro recupero.
Una volta guariti, potranno finalmente trovare un luogo sicuro e amorevole da chiamare casa, dimenticando il loro triste passato di maltrattamenti.
Purtroppo, per molti altri cani, il lieto fine è una chimera.
Cosa possiamo fare per arginare questo dramma silenzioso? La consapevolezza è il primo passo.
Aumentare consapevolezza e sensibilità
I futuri proprietari dovrebbero essere informati sui reali impegni che l’adozione comporta, inclusi microchip, sterilizzazione, e cure veterinarie. Le leggi esistenti devono essere applicate rigorosamente, con pene severe per chi abbandona volontariamente il proprio animale.
È ora di affrontare il problema dell’abbandono con un impegno collettivo.
È un dovere della società garantire che il benessere e i diritti degli animali siano sempre rispettati.
Per maggiori informazioni e per offrire un’adozione: tel. 3898187384, email livorno@oipa.org
L’Oipa invita a non ignorare casi di degrado e maltrattamento di cui si sia a conoscenza e di rivolgersi sempre alle sue guardie zoofile che, nel pieno rispetto della privacy, possono intervenire per tutelare gli animali.
Per segnalare situazioni sospette o di maltrattamento ad Alessandria e provincia, scrivere a guardielivorno@oipa.org o compilare il modulo online su https://www.guardiezoofile.info/livorno
Per le segnalazioni in tutta Italia: https://www.guardiezoofile.info/nucleiattivi